Desideriamo segnalare e diffondere anche sul nostro sito, a beneficio dei nostri Soci ed anche delle tante persone che ci seguono con passione, l’interessante articolo di Andrea Bianco dedicato alle Officine ONAI di Palermo, pubblicato il 30 novembre 2021 sul portale FS News (https://www.fsnews.it/it/focus-on/infrastrutture/2021/11/30/officina-onai-rfi-carini-palermo.html)
L’Officina Nazionale Attività Industriali (ONAI) di RFI sorge all’interno della Zona Industriale ASI (Area Sviluppo Industriale), in Contrada Olivelli Pistone a Carini, ad una quindicina di chilometri da Palermo e a 10 chilometri dall’aeroporto di Punta Raisi. Facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A29 Palermo-Trapani, è in fase di realizzazione un nuovo raccordo ferroviario per tornare a collegare lo stabilimento con l’infrastruttura nazionale di RFI come era in origine.
L’ONAI di Carini si estende su una superficie di circa 93.500 m2, di cui circa 25.000 m2 coperti. È dotata di fascio binari utile a prove dinamiche e ricovero mezzi. L’impianto, operativo dal 1964, inizialmente era adibito alla realizzazione di veicoli ferroviari merci e passeggeri. Nel 2016 Rete Ferroviaria Italiana acquisisce la struttura dal gruppo AnsaldoBreda con il duplice scopo di garantire l’efficienza dei propri mezzi d’opera e di mantenere all’interno dell’azienda il know-how tecnico relativo al settore rotabili.
L’organico dell’officina dal 2016 è stato infatti progressivamente implementato attraverso l’inserimento di maestranze ex AnsaldoBreda ed ex Keller, fino a raggiungere, oggi, la sua massima capacità industriale. Ciò ha permesso di cogliere le nuove sfide proposte dalla Società e di integrarsi rapidamente nell’ambito dei processi produttivi. Quanto realizzato ha pertanto assunto una doppia valenza: da un lato ha permesso lo sviluppo e il definitivo consolidamento dello stabilimento sotto la nuova gestione di RFI; dall’altro può essere considerato un vero e proprio esempio di “reinserimento” nonché di “riqualificazione” nel mondo del lavoro di personale che ha vissuto la difficoltà della crisi produttiva. Oggi nell’ONAI di Carini lavorano circa 140 dipendenti di RFI.
Il valore dell’investimento generato dalla sola officina, tra lavori di manutenzione asset e acquisto attrezzature, ammonta a oltre 7 milioni di euro. Le attività eseguite riguardano principalmente la manutenzione ciclica e straordinaria dei mezzi d’opera di RFI, attività di revamping, upgrade e costruzione. A ciò si aggiungono alcuni processi speciali internalizzati, quali, verifiche all’integrità dei materiali, saldatura e verniciatura.
BREVE CRONISTORIA
- Nel 1963 la Regione Siciliana costituisce la SICULA METALMECCANICA S.p.A., fabbrica di rotabili ferroviari;
- Nel 1974 Diventa AERSIMM S.p.A. inserendo anche il comparto aeronautico;
- Nel 1980 diventa IMESI S.p.A. sotto il gruppo EFIM, ritorna ad occuparsi esclusivamente di rotabili ferroviari e la regione cede il 51% delle azioni all’EFIM;
- Nel 1991, diventa BREDA COSTRUZIONI FERROVIARIE S.p.A., la BCF S.p.A. rileva il restante pacchetto azionario del 49% in possesso della regione siciliana;
- Nel 2001 BREDA COSTRUZIONI FERROVIARIE S.p.A. si fonde con ANSALDO TRASPORTI S.p.A. creando ANSALDOBREDA S.p.A.
- Nel 2004 ANSALDOBREDA S.p.A. cede 2/3 dello stabilimento alla KELLER ELETTROMECCANICA S.p.A.
- Nel 2016 ANSALDOBREDA cede lo stabilimento a RFI S.p.A.
LE ATTIVITÀ
L’ONAI di Carini ha già ricevuto la certificazione per il Sistema Gestione Manutenzione e si appresta a ottenere le certificazioni ISO 9001, nel settore costruzioni, e UNI EN 15085, per i processi di saldatura veicoli ferroviari.
L’ONAI, punto di riferimento per il territorio, è ritenuta una delle officine più importanti in chiave nazionale proprio per la particolarità delle lavorazioni più o meno complesse che sono eseguite nello stabilimento. Qui si effettuano operazioni di manutenzione periodica sui mezzi d’opera con lo scopo di mantenerli in efficienza, aumentarne la vita residua e ridurre l’impatto ambientale. L’ONAI dispone di specifiche attrezzature e strumentazioni e si avvale di personale esperto e abilitato. I mezzi d’opera in questione sono l’autoscala Keller K301, Saem S45, i caricatori strada-rotaia Colmar T7000, l’autocarro con gru MM140, il carro sestina per il trasporto rotaie e gli evoluti carri K12 Inspection, moderne unità diagnostiche attrezzate con innovativi sistemi dotati di intelligenza artificiale.
Gli interventi consistono in un’accurata ispezione che interessa numerosi e diversi componenti. Tra questi il controllo della funzionalità della cabina, della cassa e del telaio, dell’equipaggiamento dei sistemi di bordo e delle apparecchiature di comando e controllo, degli impianti di trazione, pneumatici e idraulici. Rientrano tra le attività anche la verifica dello stato di verniciatura dei mezzi d’opera e il revamping. I componenti devono tutti soddisfare determinati standard, necessari all’ottenimento del certificato di conformità rilasciato dalla stessa ONAI in fase conclusiva di test. Parallelamente sono svolte anche lavorazioni di manutenzione straordinaria per restituire piena funzionalità ai mezzi d’opera. Le attività consistono nel controllo di elementi eventualmente difformi, relativa saldatura e verniciatura.
Ma le lavorazioni dell’ONAI di Carini non si fermano a carri e mezzi d’opera. Lo stabilimento è anche incaricato di costruire e certificare le rampe da marciapiede per la salita e la discesa delle persone con ridotta mobilità dai treni del trasporto regionale. Altra attività a supporto delle persone a ridotta mobilità è la manutenzione e verifica dei carrelli elevatori. Mediante utilizzo di specifiche attrezzature e strumenti di misura il personale si accerta del funzionamento, della loro conformità e integrità.
SVILUPPI
Per un prossimo futuro sono in programma ulteriori lavorazioni. Tra i progetti “in cantiere” il revamping di 81 esemplari di carri MM140 – MM87 e carri tramoggia, la presa in carico della manutenzione di ulteriori macchine come la Cometi 180 e l’autoscala Fipem. E, soprattutto, la realizzazione di 7 nuovi performanti convogli diagnostici ultrasuoni. Ciò richiederà necessariamente anche interventi di natura infrastrutturale. Anche per questo sono previsti importanti investimenti di potenziamento nell’ONAI di Carini: circa 1,5 miliardi di euro saranno destinati alla realizzazione di un nuovo fabbricato tornio e per dotare l’impianto di una nuova copertura. Inoltre è fase di sottoscrizione un accordo quadro di durata quadriennale in ambito manutenzione straordinaria. Ulteriori risorse economiche saranno destinate per ampliare il numero dei capannoni adibiti alle lavorazioni, per collegare l’officina all’infrastruttura nazionale attraverso un nuovo raccordo ferroviario, per l’adeguamento sismico dei fabbricati esistenti e per l’installazione di impianti di produzione e riutilizzo energetico, in un’ottica di sostenibilità e migliore efficientamento.