Nota congiunta delle Associazioni “Ferrovia Valle Alcantara FVA” ed ” Associazione Ferrovie Siciliane AFS”

Noi di Associazione Ferrovia Valle Alcantara (FVA) ed Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) accogliamo con soddisfazione la notizia del via libera del Ministero dei beni Culturali per la costruzione della variante ferroviaria a doppio binario della tratta Giampilieri-Fiumefreddo diffusa dai principali organi di stampa alcuni giorni fa.

Semaforo verde, quindi, per la conferenza dei servizi e il successivo bando di gara per l’assegnazione dei lavori.

Il progetto di questo nuovo tratto da costruire, che velocizzerà e ed aumenterà la capacità ti trasporto di merci e passeggeri lungo la dorsale ferroviaria ionica Messina-Catania-Siracusa, dovrà tenere conto anche di una prescrizione riguardante la linea Alcantara-Randazzo, dismessa dall’ormai lontano 1996, poiché considerata “ramo secco”.

Il Ministero dei beni Culturali ha prescritto la riattivazione di tutta la tratta che da Alcantara arriva fino alla città medievale perla dell’Etna e che attraversa territori di assoluto pregio culturale, naturalistico, storico e turistico quali le Gole del fiume Alcantara, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia e Mojo.

Sottolineiamo che il recupero e la riattivazione della linea Alcantara – Randazzo trova il suo momento genetico nella legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, senza la quale sarebbe stata cancellata definitivamente da tutte le “carte ferroviarie”.

Negli anni passati la linea è stata più volte al centro di progetti ed ipotesi di utilizzo. Solo per citare alcuni esempi, ricordiamo uno studio di fattibilità per quantificarne, anche in termini economici, la convenienza alla riconversione in pista ciclabile: fortunatamente non se ne fece nulla.

Alcuni anni fa si discusse anche di affidarla in gestione alla Circumetnea, ma i costi proibitivi della rimessa in esercizio commerciale e le previsioni di scarsa domanda di trasporto di trasporto locale (dovuto anche alla lontananza delle stazioni dai centri abitati e dalla concorrenza del gommato) fecero desistere l’allora gestione governativa.

Oggi, grazie alla legge 128/2017, le possibilità di riattivazione della Alcantara-Randazzo sono finalmente concrete e noi di FVA ed AFS confidiamo che gli enti e le comunità locali sapranno stavolta cogliere l’importanza della riattivazione della ferrovia. Una riattivazione che, sia pur inizialmente a fini turistici, costituirà un’importante occasione di crescita per l’economia della Valle.

Infatti, noi siamo fiduciosi che la linea Alcantara –Randazzo, proprio per le sue ineguagliabili caratteristiche, possa rappresentare un formidabile polo d’attrazione per le centinaia di migliaia di turisti che in tutte le stagioni dell’anno frequentano le meravigliose località della riviera ionica siciliana, a partire da Taormina.

Ad esempio, la non eccessiva distanza dai poli crocieristici di Messina, Giardini Naxos e Taormina potrebbe fare dell’Alcantara-Randazzo e delle cittadine del comprensorio una eccezionale meta per tutti coloro che sono desiderosi di assaporare atmosfere d’altri tempi e godere di impareggiabili panorami naturalistici percorrendo la linea a bordo dei convogli storici della Fondazione FS Italiane in partenza da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.

Il successo, a nostro modesto parere, è pressoché certo! Lo dimostrano, del resto, le percentuali di “affollamento” dei treni storici del gusto e delle analoghe iniziative realizzate negli ultimi due anni dalla Fondazione Fs Italiane anche con il supporto promozionale ed assistenziale delle nostre Associazioni.

Noi di FVA ed AFS abbiamo da sempre sostenuto, e continuiamo fermamente a credere, che l’apertura della linea ed il suo iniziale esercizio al servizio dei flussi turistici potrà fare da volano e costituire il naturale presupposto per restituire alla Valle un’infrastruttura di trasporto collettivo che, se sarà ben gestita, curata e valorizzata, col tempo potrà anche essere utilizzata a fini commerciali e rispondere alla domanda di mobilità e di trasporto dei cittadini del comprensorio nel frattempo auspicabilmente accresciuta.

L’iniziale utilizzo turistico della linea, infatti, non esclude a priori un successivo utilizzo della ferrovia anche in chiave commerciale.

Infine, esprimiamo pieno e convinto compiacimento anche per la confermata salvaguardia del tratto della l’attuale linea Messina-Catania compreso tra le stazioni di Letojanni ed Alcantara divenendo effettivo “prolungamento” del tronco fino a Randazzo e consentendo al contempo di preservare ed utilizzare la storica stazione di Taormina-Giardini.

I Presidenti: Marco Crimi (FVA) e Roberto Copia (AFS)

2 pensieri su “Nota congiunta delle Associazioni “Ferrovia Valle Alcantara FVA” ed ” Associazione Ferrovie Siciliane AFS”

  1. La nuova alba dell’Alcantara-Randazzo giungerà presto. La sintonia d’intenti, la collaborazione e l’amicizia che ci lega da tanti anni sarà determinante per il conseguimento del nostro obiettivo comune: riportare in valle Alcantara un treno, che permetterà col suo “affollamento” di avventori vogliosi di visitarla la ripresa economica dei paesi attraversati e l’aumentare del prestigio dei luoghi già fortemente a vocazione turistica!!

  2. Caro Marco, è bene partire dall’unico punto certo ed incontrovertibile: il recupero e la riattivazione della linea Alcantara – Randazzo trova il suo momento genetico nella legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, senza la quale sarebbe stata cancellata definitivamente da tutte le “carte ferroviarie”.
    E solo e soltanto grazie alla legge 128/2017 che la riattivazione della Alcantara-Randazzo è un’ipotesi finalmente concreta, tutto il resto è solo chiacchiera.
    Noi di AFS, insieme a voi di FVA, stiamo lavorando affinché l’Alcantara Randazzo torni in esercizio, lo stiamo facendo con spirito collaborativo e costruttivo, creando momenti di sano e pacato confronto con gli addetti ai lavori e con gli enti e le istituzioni locali, confidando che i rappresentanti delle comunità della Valle Alcantara sapranno comprendere chi sono i giusti interlocutori con cui dialogare e stavolta cogliere l’importanza della riattivazione della ferrovia.
    Noi siamo consapevoli che tutto questo richiederà molto tempo, forse diversi anni, ma crediamo anche che tutti gli enti e le amministrazioni locali, da Giardini Naxos a Randazzo, dovranno agire all’unisono nell’interesse superiore delle comunità.
    La riattivazione della Alcantara – Randazzo, sia pur inizialmente a fini turistici, costituirà un’importante occasione di crescita per l’economia della Valle.
    Il successo sarà pressoché certo e la nostra visione trae fondamento e fondatezza dalla consapevolezza che il turismo in Sicilia costituisce, da sempre, un settore chiave per lo sviluppo, fortemente caratterizzato da una accentuata trasversalità, anche per effetto della sua ricaduta su un largo ventaglio di prodotti dell’indotto. Occorre impegnarsi nella promozione dei nostri territori, aggredendo i nuovi mercati, consolidando quelli che già assicurano flussi in entrata e creando una possibile compatibilità con gli insediamenti industriali.
    La Sicilia è sinonimo di bellezza, passione e talento. Una terra di eccellenze in cui il turismo deve puntare soprattutto sulla sostenibilità, su esperienze di qualità vissute nel rispetto della natura, sul viaggio lento e culturale. È preferibile investire su un turismo rivolto a coloro i quali vogliono viaggiare in modo sostenibile, piuttosto che su forme di turismo mordi e fuggi o che impattano in modo pesante sull’ambiente e sui territori con modesti effetti sul PIL .
    Bisogna puntare ad un turismo che consenta di scoprire le mete meno battute dal turismo di massa (ma non per questo meno meritorie), che metta al centro le comunità locali e i territori, che si sviluppi lungo itinerari lenti e valorizzi l’Isola nel campo dell’ecosostenibilità. In tale ottica il primo turismo da promuovere è quello di prossimità, ovvero la domanda turistica locale e nazionale, e destagionalizzato, prima ancora di valorizzare la domanda esterna. Il turismo lento (a piedi, in bicicletta, in treno) e culturale, capace di mettere in rete luoghi noti e meno noti della nostra Isola. Puntare insomma su un “turismo esperienziale” che metta al centro le passioni, gli interessi, le vocazioni della persona, un percorso ad hoc che esca dai circuiti standardizzati per scoprire mete nuove e poco battute. Un mix di mare, natura, enogastronomia, arte, avventura, shopping, sport e curiosità di ogni tipo, che, a seconda dei gusti personali, restituisca senso e identità ai “non luoghi” recuperando il valore del paesaggio agrario, così come di quello industriale e archeologico, collegando i luoghi ai prodotti enogastronomici tipici della zona e mettendo il turista nelle condizioni di “fare esperienza” del viaggio.
    La nostra Isola, secondo autorevoli fonti regionali, può contare su circa 15 milioni di presenze turistiche annue, la maggior parte delle quali concentrate nel periodo aprile – ottobre.
    Occorre lavorare per “destagionalizzare” e l’offerta turistico-ferroviaria, come dimostrano esperienze in altre aree del territorio nazionale può dare un concreto contributo in tal senso.
    Non c’è alcun dubbio che la ferrovia turistica vada esattamente in questa direzione rappresentando una validissima alternativa prettamente culturale e naturalistica al concept turistico sea-sun-sky.
    Ciò è confermato dai dati dei principali studi e ricerche che ci dicono che il turismo culturale ha una naturale tendenza a distribuirsi in tutti i periodi dell’anno, non ha segni di stagionalità evidenti.
    Occorre lavorare in questa direzione.
    Sostenere il contrario non avrebbe alcun senso.

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