Alcantara-Randazzo e Noto-Pachino: al via i cantieri per la riattivazione a fini turistici

Con un comunicato stampa diramato il 5 marzo 2022, il la Fondazione FS Italiane ha confermato l’avvio dei lavori di ripristino a fini turistici di diverse linee ferroviarie del nostro Paese, dismesse oltre 30 anni fa per effetto della scellerata politica dei “rami secchi”.

Nella nostra Regione le linee interessate dagli interventi saranno la Noto – Pachino e la Alcantara – Randazzo.

Le opere di riattivazione ad uso turistico delle due storiche linee ferroviarie saranno eseguite da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e sono finanziate dai fondi del Ministero della Cultura reperiti nell’ambito degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed inclusi nel capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali.

La linea Alcantara – Randazzo, estesa per circa 37 km, collega il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.

La notizia dell’avvio dei lavori sulla linea Alcantara-Randazzo è per noi dell’Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) [come ormai noto ai più la “vera” Associazione] fonte di grande soddisfazione e rappresenta il tangibile risultato del costante affiancamento e supporto che abbiamo da sempre offerto agli amici dell’Associazione Ferrovia Valle Alcantara che si batte da anni per la riattivazione della linea a fini turistici, almeno inizialmente.

La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 km, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio il 1° gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più meridionale d’Italia, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di RFI dedicati alla bonifica ed allo sfalcio della sede ferroviaria sono stati avviati a gennaio ed  hanno già interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.

Concordiamo pienamente con l’obiettivo dichiarato dal Ministro della Cultura On. Dario Franceschini di incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, destagionalizzare i flussi e scoprire la bellezza dei territori italiani, in particolare quelli della provincia e delle aree interne. Un unicum al mondo di arte, paesaggi ed enogastronomia.